ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE CIVICA

Chi era Libero Grassi?

Libero Grassi nacque a Catania il 19 luglio 1924 e successivamente si trasferì a Palermo, dove gestiva l’azienda di famiglia, la Sigma, che produceva biancheria intima. Negli anni ‘90, la sua azienda fu bersaglio di richieste di estorsione da parte della mafia, la quale imponeva il pagamento del pizzo, ovvero una tassa obbligatoria imposta agli imprenditori e ai commercianti in cambio di “protezione”.

La ribellione contro il pizzo

Nel 1991, Grassi decise di dire no al pizzo. Invece di sottomettersi alle richieste mafiose, denunciò pubblicamente i tentativi di estorsione. Fece scalpore con una lettera aperta pubblicata sul quotidiano “Il Giornale di Sicilia” il 10 gennaio 1991, in cui dichiarava che non avrebbe pagato il pizzo e denunciava il sistema di estorsione che soffocava le imprese siciliane.

Nella sua lettera, Grassi scriveva:

“Volevo avvertire il nostro ignoto estorsore che non siamo disponibili a dare contributi e che la nostra scelta è da considerarsi irrevocabile.”

Con questa mossa, Grassi infranse il tradizionale “muro di omertà” che per decenni aveva protetto la mafia. Sebbene la sua denuncia pubblica suscitasse inizialmente scalpore, fu anche lasciato in gran parte isolato, sia dalle istituzioni che dal mondo imprenditoriale, molti dei quali temevano ritorsioni.

L’omicidio

Il 29 agosto 1991, dopo mesi di pressioni e minacce, Libero Grassi fu assassinato dalla mafia. Venne ucciso in pieno giorno, mentre si recava al lavoro. Il suo assassinio fu un tragico esempio di come la mafia tentasse di intimidire chiunque cercasse di ribellarsi al suo potere.

L’impatto e l’eredità

La morte di Libero Grassi ebbe un profondo impatto sulla società italiana. Inizialmente, la sua denuncia pubblica lo lasciò isolato, ma il suo gesto e il suo sacrificio divennero presto simboli di coraggio. La sua morte contribuì ad accendere una nuova consapevolezza sull’importanza di combattere la mafia e il pizzo.

Negli anni successivi, nacquero movimenti antimafia ispirati al suo esempio, tra cui Addiopizzo, un’organizzazione fondata da giovani siciliani nel 2004, che promuove una cultura imprenditoriale libera dalla mafia, sostenendo chi si rifiuta di pagare il pizzo e aiutando le vittime del racket a trovare supporto legale ed economico.

Inoltre, la famiglia di Libero Grassi, in particolare sua moglie Pina e i suoi figli, è rimasta impegnata nel proseguire la sua lotta contro la mafia, portando avanti il suo messaggio di resistenza.

Conclusione

Libero Grassi è un eroe civile che ha pagato con la vita per la sua determinazione a opporsi alla mafia. Il suo coraggio e la sua integrità sono diventati un simbolo nella lotta contro la criminalità organizzata e il pizzo, e la sua memoria è onorata ogni anno con commemorazioni e iniziative a favore della legalità.